Apeirophobic as ♥♥♥♥ but it has defects too...

Panting and gasping simulator.

Yono and the Celestial Elephants è un gioco d'avventura indie che trae ispirazione dalla famosissima serie The Legend of Zelda. Rispetto ad anche il più sottotono dei giochi di quest'ultima saga (letteralmente inarrivabile) ha però svariati difetti tra cui: un grado di difficoltà troppo facile, un comparto tecnico sotto la media, la longevità e la ripetitività. I puzzle proposti sono davvero troppo facili e ripetitivi e vengono a noia in fretta; ci si ritroverà a dover proseguire a forza e non veder l'ora che il livello finisca. Il gioco è inoltre parecchio buggato e non sarà raro incappare in bug che manderanno in lock il gioco e costringeranno a ricaricare il salvataggio. Graficamente, d'altro canto, è piacevole ed è diciamo uno dei punti più favorevoli del gioco (insieme, a mio parere, al character design). L'ultimo grosso neo del gioco è la longevità: il gioco presenta 8 zone (4 città e 4 percorsi di intermezzo) ma sono purtroppo molto brevi e il brodo si può allungare solamente con le quest e con la ricerca dei 32 pezzi di cuore (quest + ricerca dei cuori costituiscono circa metà delle ore di gioco e non è una buona cosa per un gioco d'avventura...).
In conclusione non mi sento di consigliare questo gioco per via del fatto che è troppo facile e viene a noia quasi subito. L'acquisto potrebbe valer la pena solo per la trama (semplice ma "efficace" a mio parere) o se si ha intenzione di farlo giocare ad un bambino; per il resto... Ci sono indie Zelda-like migliori.

Voto: 5.5/10

Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy è un'avventura grafica di tipo testuale (Visual Novel) prodotta da Capcom. Uno dei miei giochi preferiti in assoluto, è un'avventura grafica sublime, accolta molto positivamente da critica e giocatori.
Tra i pregi abbiamo una trama di tutto rispetto, uno stile originale (non esistono poi così tanti giochi in cui interpreti un avvocato) e la fantastica colonna sonora. Il gioco si compone essenzialmente di due macrosezioni: la parte investigativa e la parte in cui si deve presiedere all'udienza in tribunale (parte leggermente più interessante a mio parere). La parte investigativa è solitamente la parte iniziale di ogni caso, il cui scopo sarà cercare più prove possibili da presentare il giorno dopo in tribunale; cercando per i vari posti relativi al caso in questione e interrogando i testimoni e i possibili colpevoli.
Le udienze in tribunale consistono nell'incalzare i vari testimoni e imputati per cercare di scovare la verità, indicando le varie contraddizioni nelle testimonianze o mostrando prove incoerenti con queste ultime. I continui colpi di scena dovuti anche ad un faccia a faccia con il procuratore di turno (tua nemesi in tribunale) la rendono, come accennato prima, la parte che ti tiene incollato allo schermo. Un ultimo pregio è la caratterizzazione: ogni personaggio è descritto nei minimi dettagli e avrà tratti fisici, comportamenti e background diversi da un altro. Se voglio proprio segnalare un neo (che tuttavia riguarda solo la versione PC): dov'è la lingua italiana? I tre giochi della trilogia sono usciti in precedenza su varie altre piattaforme ED ERANO TRADOTTI. Premetto di non aver problemi a leggere testi (anche molto lunghi) in inglese ed infatti il gioco me lo sono goduto appieno anche senza lingua italiana, ma il fatto che non ci sia l'italiano è inspiegabile. Per chi digerisce poco l'inglese potrebbe infatti essere un grosso problema in quanto i testi da leggere saranno tanti e scritti in un inglese medio-alto (con esclamazioni e frasi di alcuni personaggi in particolare difficili persino da tradurre).

Voto: 9.5/10

Peekaboo è la brutta (e spudorata) copia di Witch It. Il gioco è praticamente un guardie e ladri virtuale e seppur risulti simpatico i primi game, porta alla noia a breve. Più divertente se giocato con amici, scovare bug e modi per uscire dalla mappa compenetrandoti nei muri diventerà lo scopo principale dopo che il gameplay super ripetitivo e il level design becero vi avranno stancato. Graficamente e tecnicamente parlando (come accennato prima) è pessimo ma il secondo difetto è relativamente influente, anzi: senza i bug mi sarei annoiato molto prima! L'ho giocato per tante ore solo per "platinarlo" ma senza bug non ce l'avrei fatta, davvero...
Se volete un gioco simile fatto meglio, comprate Witch it.

Voto: 4/10

Tales of Berseria è un gioco di genere ibrido con elementi alla gioco di ruolo giapponese (JRPG) ed action. Il gioco unisce alcune delle caratteristiche positive degli JRPG, come un'ottima trama e il sistema di progressione dei personaggi, e un combattimento più che decente caratteristico dei giochi action. Personaggi ben caratterizzati, colpi di scena e una trama mai noiosa faranno da contorno ad un gameplay già di per sé coinvolgente. Una longevità sopra la media e le varie difficoltà tra cui scegliere (in base al tipo di sfida voluta, modificabile in qualunque momento del gioco) renderanno il gioco interessante sin dai primi minuti fino alle quest post-game. Infine, un unico lato debole del gioco per quanto mi riguarda è il livello grafico che sente ormai il peso degli anni (gioco inizialmente uscito per PS3), migliorabile, tuttavia, tramite mods.

Voto: 9/10

Nulla di positivo da dire su Archibald a dire il vero. Il gioco è un "puzzle game" il cui scopo è eliminare omini stilizzati usando l'arco e le frecce per ucciderli direttamente, o indirettamente, spezzando corde che sorreggono oggetti ed schiacciandoli con essi. Si presenta con un interfaccia spartana (stile del testo e pulsanti default di Unity probabilmente) ed è corto, buggato e tutto fuorché divertente. Ennesimo gioco immondizia presente su Steam e quindi da EVITARE come la peste nonostante il prezzo bassissimo.

Voto: 1.5/10

Just Cause è un videogioco Open World nolto simile a Saints Row (un GTA più caciarone insomma). I punti forti del gioco sono senz'altro la mappa di gioco incredibilmente vasta ed esplorabile e l'adrenalinità del gameplay, arricchito da un elemento che lo rende unico nel genere: il rampino. Tramite questo strumento ci si potrà agganciare ai veicoli nonchè colpire i nemici diventanto un'arma di tutto rispetto oltre alle solite armi da fuoco. Campagna e missioni secondarie offrono molte ore di divertimento e svago ma, purtroppo, solo le missioni principali risulteranno varie per tutta la durata del gioco; mentre le secondarie serviranno solo per allungare ulteriormente il brodo. Parlando della difficoltà del gioco si può benissimo dire che il gioco è molto semplice e mai frustrante e risulta chiaro che lo scopo del gioco è quello di fare casino il più possibile. In conclusione, se siete in cerca di un gioco stile Saints Row (ma meno volgare e no-sense), Just Cause è assolutamente il gioco ideale.

Voto: 8/10

Lumino City è un'Avventura Grafica Rompicapo con un'artstyle molto originale e gradevole che ricorda il cartaceo: ogni oggetto o persona presente nel gioco sembrerà appunto fatto di carta mantenendo però le caratteristiche di un'oggetto/persona tridimensionale. Un punto di forza di Lumino City sono gli enigmi, non troppo semplici ma nemmeno troppo complessi che si presenteranno davanti durante tutta la durata del gioco. Una trama semplice ma ben narrata e il paesaggio bizzarro (una ruota panoramica trasformata in città) rendono il gioco molto ricercato e per niente tradizionale: gli enigmi proposti sono spesso inaspettati e mai simili tra loro. Purtroppo ha dei nei che non rendono per fortuna l'esperienza meno godibile: la durata del gioco è relativamente corta, ciò che allunga la durata del gioco sono gli enigmi e il tempo passato a risolverli, ma se il gioco viene rigiocato conoscendo le soluzioni gli enigmi può essere completato in pochissimo tempo; l'assenza di impostazioni audio e video (il gioco va nativamente a 25 fps e non è possibile sbloccarli) che non rendono possibile configurare al meglio il gioco per ogni hardware su cui gira (anche se molto leggero, su PC datati potrebbe dare problemi) e i comandi del personaggio che sono macchinosi e lenti a reagire. Nonostante questi difetti, l'insieme degli elementi descritti precedentemente danno vita ad una piccola ma lodevole perla del mondo degli Indie che merita di essere giocata almeno una volta.

Voto: 8.4/10

Damnation è un TPS/Platform di carattere Steampunk che unisce il genere western ad un mondo tecnologico insidiato dalla corruzione e dalla dittatura. Il gioco in sé è pressoché mediocre sotto tutti i punti di vista: graficamente, contando che è un titolo del 2009, è molto datato; tecnicamente, non si distingue molto dai vecchi giochi del lontano 2000 poiché presenta molti bug dal punto di vista dell'intelligenza artificiale ed i movimenti dei personaggi sono poco curati, meccanici e legnosi che li rendono molto poco convincenti. Sotto il punto di vista del gameplay risulta molto monotono e con pochi cambiamenti (persino i livelli hanno difficoltà invariata) mentre la trama sarebbe molto ispirata e interessante se non fosse per il doppiaggio (spero solo italiano) che rovina i momenti di suspence.
I nemici da affrontare saranno quasi sempre gli stessi per tutto il gioco con differenze minime, totalmente deficienti, non si avrà quindi il minimo gusto ad affrontarli, soprattutto con la l'"aiuto"degli alleati quasi sempre inutile. Le parti di gioco in cui si dovrà usare la moto sono quasi ridicole (non esenti da bug e molto ripetitive), senza contare i collezionabili, che in teoria servirebbero ad allungare e rendere più inetressante il gioco, posti in luoghi molto semplici da trovare, a volte in luoghi da cui si dovrà proprio passare per proseguire l'unico lungo corridoio che compone il gioco. Il gioco nella sua interezza non raggiunge la sufficienza e non mi sento di consigliarlo per il fatto che anche da estremi amanti dei TPS (quali Gears) il gioco risulterebbe frustrante e noioso dopo solo alcune ore di gioco.

Voto: 5.8/10